Punto Meteo di Massimo Ongaro


MAJOR WARMING

Outlook a 20 giorni su scala emisferica

a cura di
Massimo Ongaro
analista e consulente meteo Europ Assistance

Emissione del 17/2/10

Configurazione in corso
Nel precedente aggiornamento avevamo messo in luce l’ulteriore intensificazione della fase calda nella stratosfera, con un vasto nucleo caldo tra il settore nord-occidentale americano e l’area orientale siberiana. Ebbene tale configurazione nel corso delle ultime due settimane si è ulteriormente accentuata portando il VPS al completo disfacimento. Lo stesso è scisso in due poli attivi sul comparto dell’artico canadese e tra la Scandinavia e le Repubbliche Baltiche. Palese la ripercussione in troposfera, con il VPT diviso in tre nuclei portanti: Labrador, Regno Unito/Scandinavia e Siberia nord-orientale.

Evoluzione circolatoria prevista
Poche le variazioni attese in stratosfera nel corso delle prossime due decadi, con persistenza del Major Warming segnalato, esaltato anche dalla naturale tendenza stagionale che vede l’incremento della radiazione solare in ambito polare. A tal proposito lo stesso VPS situato sul settore nord europeo tenderà nel corso dei prossimi 7/9 gg a scivolare verso sud-ovest, andando presumibilmente a collocarsi verso le Azzorre, mentre alle sue spalle si profilerà una poderosa pulsazione anticiclonica tra la Groenlandia, il Polo ed il nord Europa.

Tutto ciò si ripercuoterà in troposfera con la persistenza a basse latitudini del Polar Jet che fuoriuscendo zonalmente dagli USA meridionali e viaggiando verso le Azzorre, irromperà sull’area afro/mediterranea con frequenti ciclogenesi associate.

Per quel che riguarderà l’Artic Jet questi sarà ben separato dal Polar Jet e ciò per l’assetto zonale della circolazione stratosferica che si propagherà in maniera molto evidente nella troposfera.

Regime termico quindi in recupero su tutto il settore euro/mediterraneo e ben al di sotto della media solo per l’area settentrionale del vecchio continente, specie tra il Regno Unito, la Scandinavia e Russia settentrionale.

A fine periodo non si escludono repentine pulsazioni delle onde planetarie, con congiungimento dei fronti artico e polare tali da determinare colate fredde a basse latitudini.